Fidarsi e affidarsi

L’esperienza degli Esercizi Spirituali raccontata da Federico, Responsabile della comunità di Cagliari 10 e batterista della MEG-Band.
L’inizio di un cammino
Ciao a tutti, sono Federico, della comunità di Cagliari 10! Sono nel MEG da ormai 11 anni circa e svolgo due servizi diversi per poter essere di aiuto per la mia Comunità e per la comunità di MEG Italia. Anzitutto sono Responsabile di un gruppo di C14 Jr e poi suono come membro della MEGband Nazionale e della MEGband Regionale della Sardegna (oltre che per la mia parrocchia, quando serve). Da circa un anno ho scelto di iniziare un cammino con un accompagnatore spirituale ed è stato proprio lui ad aiutarmi nella scelta di iscrivermi agli Esercizi Spirituali ignaziani proposti dal Movimento lo scorso marzo.

Il cuore a disposizione di Dio
Non è stata una scelta facile, dal momento che non sentivo il “bisogno” di farli. In più c’era la questione del viaggio a Roma i cui biglietti non sono economici. Ero a conoscenza della bellezza degli Esercizi grazie all’ascolto di diverse testimonianze, ma ancora non ne sentivo l’esigenza. Eppure, ho deciso di partecipare proprio per questo: non sentivo il bisogno di farli, quindi quale modo migliore di fare un’esperienza in totale serenità e con il cuore a disposizione di Dio? Così sono partito alla cieca: senza sapere come funzionassero, senza conoscere nessuno degli altri ragazzi che erano presenti (se non di vista) e senza avere mai visto il posto dove stavo andando.

Dagli Esercizi alla vita
Ho vissuto l’esperienza affidandomi completamente al Signore e dicendogli proprio: “Signore, il mio cuore è a tua disposizione, non so perché sono qui ma mi fido di Te e sono pronto ad ascoltarti”.
Gli Esercizi Spirituali sono stati una grande svolta per la mia relazione con Dio e per la mia vita quotidiana. Ho imparato tanto e ancora oggi sto elaborando diversi spunti che sono emersi in quei giorni. Son riuscito a rendere più stabile, coerente e costante la mia preghiera. Ho dato una struttura più concreta alla preghiera personale e ho scoperto quanto sia importante dare spazio alla Parola nella quotidianità. Infatti, una volta tornato alla solita vita, sono riuscito a mantenere, più o meno, gli stessi ritmi a cui mi ero abituato a vivere durante gli esercizi. Ho trovato il tempo settimanalmente per pregare sulla Parola e questo mi ha aiutato non solo nella relazione con il Signore, ma ha anche cambiato e migliorato il mio modo di vivere la quotidianità. Mi sono reso conto che, ad esempio, iniziare il giorno facendo le lodi mi prepara ad affrontare la giornata con un maggior senso di pace e serenità, a prescindere da quella che sarà la pesantezza della giornata.

Il frutto più grande
Ribadisco e sottolineo più volte il concetto di quotidianità perché in passato ha rappresentato il punto dolente della mia relazione con Dio. Penso che sia un problema comune il fatto di riuscire a trovare lo spazio per stare con Lui, di mettersi da parte e lasciar parlare il Signore, di disporsi in totale ascolto della sua Parola e dei suoi insegnamenti nel caos della quotidianità.
Bene, ora mi ritrovo qui a scrivere una testimonianza di quello che sono stati per me gli Esercizi, ma capisco che devono essere vissuti per essere colti appieno. In fondo, basta semplicemente affidarsi e fidarsi delle persone che il Signore mette sul nostro cammino e che hanno già sperimentato la bellezza di questa esperienza con Lui.
Il più grande frutto degli Esercizi è stato quello di capire che l’importante è portare Dio, la sua presenza, nella nostra quotidianità attraverso la preghiera, la recita del rosario, o con l’ascolto della Parola.
Alla luce di tutto, sono felice di aver detto “sì” alla Sua chiamata e di avere vissuto un’esperienza così bella e intensa. Posso solo augurare a tutti i ragazzi e ragazze che, come è successo a me, non trovano il tempo, la voglia, o la motivazione per fare gli Esercizi, di cogliere l’occasione il prima possibile, appena ne hanno l’occasione, perché non serve un momento preciso della propria vita per approfondire ulteriormente la nostra relazione con il Signore.
