Tornare al gusto del pane

Ludovica, Silvia, Francesco e Alessandro hanno rappresentato le loro diocesi e il MEG al Congresso Eucaristico tenutosi a Matera dal 22 al 25 settembre: in cammino con la Chiesa Universale, per tornare al gusto del Pane…
Un regalo inaspettato
Quando all’inizio dell’anno mi è stato proposto di partecipare al Congresso Eucaristico Nazionale, in rappresentanza del MEG nella Diocesi di Cagliari, ho sentito nascere dentro di me una grande curiosità: l’Eucaristia, che per noi del MEG è il cuore della nostra identità, come viene vissuta dagli altri? Che cosa ci unisce? Sono partita con queste domande e con il grande desiderio di stare un po’ con Gesù e scoprire la sua ricchezza anche attraverso altre realtà della Chiesa diverse dalla nostra.
Uniti in Lui
Sapete una cosa? Non c’è differenza, perché in tutte le persone che ho incontrato ho trovato un grande amore per Gesù Eucaristia e un grande desiderio di sentirci uniti in Lui. In quei giorni ci è stato proposto di “Tornare al gusto del pane” a partire dalla tavola della nostra famiglia, per arrivare all’altare, che è la tavola che tutti i giorni accoglie chiunque voglia incontrare e ricevere Gesù. Pane che è per noi un dono prima di tutto e che, una volta accolto, ci fa Uno con Gesù e con tutti i fratelli che lo ricevono. Pane che diventa una chiamata ad essere quelle briciole che portano Gesù nella vita di tutti i giorni e nel mondo intero, perché davvero nessuno resti senza pane. E questo per la mia vita è Gioia vera!
Ludovica Fadda – Cagliari

Ritrovare il Signore accanto a me
Sono stata scelta, insieme ad altre sette persone di Cagliari, per rappresentare la nostra diocesi e il MEG nel Congresso Eucaristico. Per me è stata una rivelazione. Prima di questa partecipazione vivevo tutto con fatica, sia gli impegni personali che quelli parrocchiali. Anche le mie aspettative per la partenza non erano alte, anzi, avevo persino paura di annoiarmi. Appena arrivata, però, ho capito che il Signore, ancora una volta, mi chiamava a partecipare a qualcosa di grande. Ho riscoperto il gusto di stare con gli altri nel Signore, ho rivissuto momenti della mia vita e delle persone che mi stanno accanto nell’adorazione eucaristica, animata dal Movimento dei Focolari.
Dove imparare rispetto, cura e servizio
È stato inaspettato riconoscermi nella sinodalità della chiesa e nelle “Tavole della creazione, della casa e del Signore” così come spiegate da Monsignor Gianmarco Busca (Vescovo di Mantova) nella prima relazione che abbiamo ascoltato. In particolare, sono rimasta colpita dal concetto della “tavola di casa”, vista come la prima scuola di socializzazione. È nelle nostre case, intorno alla tavola, che nasce il linguaggio e si imparano il rispetto, la cura e il servizio. Ritorno a casa con la volontà di vivere la tavola della mia famiglia come punto di ritrovo e di insegnamento.
Tornare a casa con la voglia di ricominciare
Mi sono sentita me stessa e accolta grazie al clima di condivisione continua, in una grande Chiesa dove, nei momenti comuni, non c’erano “gerarchie”, ma solo fratelli che insieme impastano quel pane e che diventa lievito di speranza. È stato inaspettato anche conoscere Matera, la sua storia e la sua tradizione durante la via Lucis e la processione eucaristica: quasi due chilometri in compagnia del Signore, nelle piccole chiese del centro che nascondevano un calore che solo Lui può dare. Inaspettato è tornare a casa con la voglia di ricominciare ancora con il Signore e gustare sempre, ogni giorno della mia vita, il vero gusto del pane.
Silvia Mignone – Assemini

Una famiglia riunita intorno alla tavola
Sono partito senza conoscere nessuno. Ho fatto il viaggio da Pescara con altre persone, una coppia di sposi e un’insegnante di musica. Dentro di me ero convinto che avrei vissuto un grande momento di spiritualità e intimità. La macchina che ci ha portati a Matera era a nove posti. Quattro persone e nove posti! Nonostante ogni aspettativa, dopo mezzora di viaggio, però, già ridevamo e scherzavamo. Sembrava che ci conoscessimo da una vita. Al nostro arrivo era un po’ tardi. Avevamo perso la navetta che ci avrebbe portato dall’albergo al Congresso e nel frattempo erano arrivati una signora da Napoli e altre quattro persone, dalla Sicilia tutti in ritardo come noi. Ci siamo ritrovati in nove sconosciuti che la nostra macchina da nove posti avrebbe fatto presto diventare amici. La sera, a tavola, ancora tutti insieme, saremmo diventati fratelli.
Non esiste Eucaristia da soli
Il giorno dopo, abbiamo celebrato l’Eucaristia insieme. Che gusto meraviglioso aveva quel pane dopo quell’incontro! Mi chiedevo come mai la messa fosse così bella. Poi la catechesi di Monsignor Busca mi ha aperto gli occhi: “dalla tavola di casa, alla tavola dell’altare”. In quel momento ho capito che non esiste Eucaristia da soli. Che la gioia della comunità cristiana sta in una Comunità che celebra! Sono partito da solo pensando di avere Dio in tasca, ma l’ho incontrato veramente quando ho spezzato il pane condividendolo insieme ai fratelli.
Francesco Del Castello – Pescara

Una grande esperienza di fede
Il Congresso Eucaristico è stato per me una grande esperienza di fede. Il ritornare al gusto del pane dell’Eucarestia è stato ciò che mi ha accompagnato durante questa esperienza. Ho vissuto la bellezza dell’incontro di Cristo negli altri e dello spezzare il pane, che ha senso solo nella condivisione con i fratelli. La nostra delegazione è stata per me esempio di come si ci può riscoprire famiglia nel battesimo. Gesù unisce, fa cadere le armature e ti permette di accogliere l’altro e di farti accogliere.
La comunità vero gusto del pane
Nella semplicità di ogni celebrazione, ogni testimonianza e ogni condivisione ho visto una chiesa che ha in Gesù Eucaristia il punto di partenza, il seme e il fondamento della sua fede. Anche la processione cittadina ha avvicinato molta gente alla nostra esperienza. È stato un bel momento di testimonianza cristiana e di cammino comunitario. Insomma, sono stati giorni in cui ho riflettuto e pregato sul mio cammino di fede. Ringrazio il vescovo della mia diocesi per avermi dato questa opportunità e i fratelli e le sorelle che mi ha messo accanto perché è grazie a loro che ho vissuto pienamente questi giorni. Porto nel cuore una frase di Monsignor Busca: “L’altare sporge sul mondo e il vero gusto del pane si può riscoprire soltanto nella condivisione e nell’amicizia”.
Alessandro Ragone – Altamura