Il Convegno Nazionale del MEG: questa storia davver non potrà finire mai

A pochi giorni da Frascati 2021, ecco la testimonianza di Elena Arru, Responsabile di Alghero, che ci descrive la fortuna di poter vivere la straordinaria esperienza di un Convegno MEG
I primi passi verso il tendone
Ricordo ancora quando le mie Responsabili parlarono con una “piccola Elena”, allora Ragazza Nuova, del Convegno Nazionale del MEG: la loro gioia era così tangibile e i loro occhi così brillanti che mi fu impossibile dire di no e decisi di partire con la mia comunità di Alghero. Di quel Convegno ricordo tantissimi incontri ed emozioni: la sensazione di conoscersi da sempre con gli altri ragazzi, la gioia nel riconoscersi fratelli, i mille accenti e dialetti che si mescolavano, l’odore del tendone, il primo gruppo di condivisione, i primi incontri, le nuove amicizie.

Un’unica voce

A Frascati, quell’anno e poi in quelli successivi, ho vissuto momenti indelebili di incontri e di condivisione, di vera bellezza, a volte di lacrime, di crescita e di preghiera. Uno dei momenti che più ricordo, soprattutto ai primi Convegni, è sicuramente la festa iniziale: ritrovare gli amici con i quali avevi scambiato SMS (e Whatsapp muto!) per un anno intero, sentire la terra vibrare sotto il tendone con i nostri salti, essere un’unica voce e prendersi per mano nella preghiera. Crescendo, poi, ho iniziato a vivere la veglia come fulcro del Convegno: tempo di grande intimità con il Signore e con i fratelli
Sii il tredicesimo apostolo
Poi è arrivato il Convegno Nazionale del 2010 dove, per la prima volta, ho fatto la Responsabile e i successivi, in cui mi è stato chiesto di fare parte della Segreteria Nazionale. Un dono enorme senza dubbio… e quanta responsabilità! Una chiamata a servire, a prendere per mano i fratelli più piccoli e camminare insieme a loro, a mettersi in gioco, a essere un portatore di gioia, capace di raccontare la bellezza del fidarsi di Lui.
Credo che sia stato a questo punto del mio cammino, da PRE-T e poi Testimone, che ho capito che il servizio è la più grande espressione d’amore. Allo stesso tempo, ho compreso il vero valore della parola “grazie”, del donare ciò che si è e ciò che si ha oltre i propri limiti.

Ora e sempre

Così, negli anni, ho avuto la fortuna di capire che il MEG è la nostra casa e la nostra famiglia e che il Convegno Nazionale è il luogo dove incontrare, superando ogni distanza, i nostri amici provenienti da tutta Italia, per conoscersi, condividere le nostre esperienze e riuscire ad essere se stessi. Ma è anche un’occasione speciale per imparare a riconoscersi fratelli, per pregare e celebrare l’Eucarestia, per essere una cosa sola in Lui.
Il Convegno è qualcosa da sperimentare che ha il potere di trasformare le nostre paure in carismi e noi in piccole scintille di fede e di luce per altri. L’esperienza va oltre i giorni unici vissuti a Frascati: contagia la vita di ogni giorno, è vivere e sapere che la famiglia MEG ci sarà sempre, è un cuore pieno a lento rilascio, una ricarica di bellezza, è trovarsi e ritrovarsi continuamente.
Sono molto grata a Dio per i doni raccolti, le strade condivise, le reti piene: vedere tantissimi giovani da tutta Italia, guidati dai padri Gesuiti, che testimoniano la gioia di essere MEG mi fa comprendere che condividiamo qualcosa di immenso e riviverlo negli anni è pura meraviglia, è il dono più grande.