Il Convegno MEG: un’esperienza da vivere

Giuseppe Baldonieri, storico Responsabile della comunità di Pescara 15, ci racconta le sue esperienze di Convegni MEG
Cuori diversi che battono all’unisono
Tanti cuori che battono all’unisono. Tante anime sorelle che si incontrano, provenienti da tutte le parti d’Italia e, a volte, da altri paesi del mondo. Bambini, ragazzi, giovani e adulti, tutti uniti da un unico scopo: essere amici di Gesù e vivere alcuni giorni insieme, come una grande comunità in ascolto del suo Maestro. Questo e molto altro è il Convegno Nazionale del MEG. Un turbinio di esperienze ed emozioni difficili da spiegare a chi non l’ha mai vissuto. Proprio così: il Convegno non è una “vacanzetta” da raccontare, ma è un’esperienza da vivere. Potrei parlartene, ma non sarebbela stessa cosa. Potrei mostrarti foto e video, ma non sarebbe la stessa cosa. Potrei invitarti a partecipare a qualche momento, ma non sarebbe la stessa cosa. Lo devi vivere in prima persona, dal primo all’ultimo giorno.

Rimini 1993: si apra la terra e germogli la giustizia

Ricordo ancora il mio primo Convegno quando, nel lontano settembre del 1993 (e a ripensarci mi sento vecchio!), bambino Emmaus, partii verso Rimini insieme ad altri amici della neonata comunità MEG di Pescara 15. Non sapevo cosa mi aspettasse. Avevo tanta paura perché era la prima volta che andavo lontano da casa e dalla mia famiglia per più giorni.
Quello che ricordo di quel Convegno è l’aria che si respirava. Difficile da raccontare, ma a distanza di quasi 30 anni è qualcosa che mi è rimasto dentro. I lavori di gruppo, le assemblee, le veglie. I pranzi e le cene in albergo. Hai presente quegli alberghetti a 2 stelle dove sembra di stare a casa della nonna? Arredamento da film anni 70 e una cucina da leccarti i baffi. In quei giorni il lungomare di Riccione si riempiva di ragazzi di tutte le regioni italiane e di squadre della segreteria che li andavano a riprendere per farli rientrare la sera in orario! Povero Agostino, quante gliene abbiamo fatte passare! Di quel Convegno non ricordo molto. Ero troppo piccolo, avevo solo 11 anni. Ho portato con me però due cose. Una è il tau del passaggio da Emmaus a RN e l’altra, il mio primo amichetto di penna. Ricordo ancora il nome, si chiamava Mauro ed era della comunità di Cagliari. Ci siamo scritti per anni. All’epoca infatti ci si scriveva per posta e si aspettava la risposta anche per un mese. Non puoi immaginare l’emozione quando arrivava la lettera, scritta rigorosamente a mano!
E poi tutti gli altri… fino ai Convegni PRE-T
A quel Convegno ne seguirono molti altri. A Rimini, a Roma, a Seiano, ad Angri, a Frascati. Come RN, come C14, come PRE-T e come Segreteria Nazionale. Non ricordo tutti i volti e tutti i nomi, ma ogni volta che apro il mio cassetto del MEG (ebbene sì, ho un cassetto con le spillette dei convegni, i Tau dei passaggi, i libretti…) rivivo ancora quelle emozioni e sensazioni. Insieme, lo ammetto, ad un po’ di nostalgia. Il momento sicuramente più bello di ogni Convegno è la veglia. È il più toccante ma anche il più difficile da raccontare. Ricordo ancora gli occhioni azzurri di Padre Luigi Saggin che ti fissavano dritto e sembrava che ti scrutassero direttamente l’anima durante le confessioni. Anche alla persona più controllata scappava la lacrimuccia. O le riflessioni sul significato della frase di Gesù “ama il prossimo tuo come te stesso” con Padre Beppe Lombardi. E come dimenticare le lunghe dormite ad occhi aperti o con gli strategici occhiali da sole (oggi, a distanza di tanti anni, lo posso confessare!) durante gli interventi di Enzo Bianchi. Interessantissimi per un Pre-T, ma tremendamente soporiferi per un RN o un C14. Padre Sauro De Luca da lassù e Padre Franco Beneduce (semmai dovesse leggere queste righe) mi perdoneranno per questa piccola confessione.

Non perderti tutto questo

Sono cambiati i Responsabili, sono cambiati i Gesuiti, è cambiata la sede. Ma il Convegno MEG oggi è ancora un insieme di cuori che battono all’unisono alla ricerca di Gesù. È un momento di crescita, di condivisione, di confronto e di divertimento. Un momento fondamentale nella vita di ogni ragazzo e ragazza del MEG.
Fai tutto il possibile per non perderti nemmeno una di queste esperienze che, ti assicuro, serberai tra i ricordi più belli della tua vita. Ti aiuterà a crescere, a confrontarti con temi importanti, a trovare persone speciali, a vivere momenti forti che ti segneranno e ti aiuteranno a diventare un uomo e una donna di Eucaristia. Questo e molto altro è il convegno del MEG: un’esperienza da vivere!