Il sole non si spegne

Pubblichiamo alcune riflessioni di Padre Andrea Picciau, Responsabile Nazionale del MEG. Rappresentano l’apertura di una lettera che è stata inviata a tutti i Responsabili a conclusione dell’anno sociale
Ciò che dà senso alla mia vita oggi
Cerco di vivere la mia vita in sintonia con ciò che amo. In sintonia con Dio, presente e mai conosciuto abbastanza, nello sforzo continuo di vincere le mie resistenze e abbandonarmi alle sue braccia. In sintonia con le persone che provo a servire, da cui ricevo tutto: amore, affetto, stima e, a volte, anche indifferenza e rifiuto. Ciò che riempie le mie giornate e che dà senso alla mia vita in questo tempo è vedere crescere la realtà che mi è stata affidata: il MEG. È il mio modo di amare. Lavorare per vedere crescere le persone. Per aiutarle, regalare senso, spazi di crescita, di profondità. Fare da mediatore tra finito e infinito, aiutare ad aprire gli occhi, accompagnare a trovare il bello anche dove si fa fatica a vederlo. Le mie notti insonni le ho passate quando non sono stato all’altezza di questo fuoco che, anche senza volerlo, brucia nel mio cuore ininterrottamente. Le gioie più grandi le vivo quando, dopo mesi di fatiche, mi metto in un angolino ad osservare il frutto di tanto lavoro, la felicità dei ragazzi che scoprono un nuovo modo di vivere ad una profondità prima sconosciuta.

Strade interrotte

È facile capire, allora, come ho potuto vivere questo anno, segnato dalle fatiche del virus. All’inizio ho sofferto tantissimo. Convivevo costantemente con l’immagine generata dalla paura, di un MEG a pezzi. Sentivo la vita di tanti ragazzi messa fortemente alla prova. Speranze interrotte. Cuori appesantiti. Condividevo con tutti la fatica di fare un passo in più. La parola d’ordine non era più “crescere”, ma era diventata “sopportare”. Sopportare la fatica e attraversare il mare a testa bassa e tenendosi per mano. Senza nessun progetto se non quello di arrivare all’altra riva. Insopportabile! Mi sono sentito impotente. Non sapevo cosa fare. Dopo quattro mesi vissuti in wireless, non si poteva più sfruttare l’onda dell’entusiasmo. Avremmo voluto creare qualcosa che risollevasse gli animi, ma a settembre, in un Consiglio Nazionale che non dimenticherò mai, abbiamo invece dovuto addirittura decidere di annullare il Convegno.
Una consapevolezza nuova
Ma poi, lentamente, qualcosa è cambiato. Nonostante la fatica, abbiamo lavorato duramente per proporre diversi appuntamenti online. Abbiamo sfidato il muro del “non sarà mai come vederci in presenza”. Abbiamo scelto di amare, incuranti di tutte le resistenze che sentivamo. È stato un successo di partecipazione che ci ha permesso di continuare a sentirci a casa. Così, nel mio cuore è ritornato a crescere un senso di enorme speranza e in testa è emersa una consapevolezze nuova che, alla fine di questo anno, è diventata incrollabile: il MEG non finisce. Il sole non si spegne. Ciò che nel tempo ha permesso di far crescere relazioni importanti, di donare vita vera, non può esaurirsi con un anno di difficoltà. Perché il MEG è di Dio. È Lui che lo ha sempre guidato. Ed è Lui che oggi continua a sorreggerlo e a custodirlo.


Possiamo ripartire


Così, nonostante le fatiche, la depressione e il cuore a volte “sgonfio”, la fiamma che arde in ciascuno di noi non si è consumata, ha continuato e continua, in diversi modi, ad alimentare il cammino. Con questa fiamma “indistruttibile” possiamo ripartire. Possiamo guardare avanti con fiducia e speranza. Lentamente le porte si riapriranno, e anche le braccia. Non possiamo sapere quanto tempo dovremo ancora aspettare per ritrovarci ancora tutti insieme, ma il sorriso ora accompagna una consapevolezza ormai chiara: la pioggia non potrà mai spegnere il Sole.