Comunità, scuola d’amore

Maria Chiara racconta la comunità di Cagliari 10
Si impara ad amare sperimentando l’amore
Una scuola speciale dove il vero Maestro è Gesù, dove condividi il tuo cammino con tanti fratelli, dove impari che ci sono tre pilastri su cui fondare tutto: l’Eucarestia, la Parola e la Missione.
Dopo la famiglia, la mia comunità MEG di Cagliari 10 è sempre stata questo: scuola di Amore.

La mia comunità è Missione

Il MEG di Cagliari 10 nasce nel 1978 per volere di Don Giovanni Melis e, da allora, la Parrocchia di San Sebastiano è la nostra casa.
Mi ricordo con chiarezza di quando la comunità si era data da fare per dipingere e decorare la saletta dove facciamo le riunioni e io, da bambina Emmaus, avevo avuto l’onore di attaccare le stelline fosforescenti sul soffitto.
Oggi le stelline sono ancora lì e io con loro. Forse un po’ cambiata, ma con la maturata certezza che ognuno può dare un po’ di sé per rendere la comunità più bella.
Una grande fonte di gioia e bellezza è vedere come siamo cresciuti in modo significativo negli ultimi anni, grazie alla disponibilità e creatività dei nuovi Responsabili e alla voglia di rimettersi in gioco di chi aveva già sperimentato la forza dell’essere comunità. La comunità cambia e cresce con noi, ricordando il passato, vivendo e adattandoci al presente per costruire il futuro.
Ci ripetiamo spesso che la Missione, prima di oltrepassare i mari, parte da noi. E così, come comunità, dai più piccoli ai più grandi, cerchiamo sempre di avere un occhio attento e premuroso nei confronti dell’altro e di metterci a servizio, soprattutto della parrocchia, come ministranti, musicisti e Responsabili.
La mia comunità è Parola
Siamo tanti nomi, tante persone, tante età, tanti pensieri e
tante vite, alcune intrecciate da rapporti di parentela e da amicizie secolari
ed ereditarie, ma siamo tutti chiamati da Lui e in ascolto della sua Parola per
noi.
La cosa che mi colpisce sempre è come questa diversità e varietà crei bellezza
nei momenti di condivisione e preghiera. Mi piace pensare che siamo come un
puzzle, ogni pezzo è unico ma ha bisogno degli altri per creare qualcosa di
grande.
Nella nostra comunità è capitato anche di sperimentare parole di correzione fraterna, di chiedere consigli all’altro e di imparare dagli errori passati per essere, sempre di più, un ponte solido tra il Signore e i ragazzi, che Lui ci affida.
La nostra formula è pizzette e Parola: non c’è consiglio di comunità o di formazione che non inizi con le pizzette al taglio. Perché si sa che a pancia piena si prega e si condivide meglio.

La mia comunità è Eucaristia

La domenica alle 9.30 ci trovi tutti lì, chi in anticipo, chi un po’ in ritardo, ciascuno secondo il proprio carisma, pronti per vivere insieme il nostro appuntamento fisso, quell’ora che è fine e inizio della settimana.
Ci piace molto stare tutti vicini durante la messa, perché il Signore unisce, rende un corpo solo e si vede, quando volano sorrisi, foglietti e segni di pace, quando il silenzio parla e quando si canta e balla tutti abbracciati.
Non siamo perfetti, nessuno di noi lo è, e in questi anni anche noi abbiamo avuto alti e bassi. Ma ci siamo ripetuti sempre che eravamo attaccati a Lui
come tralci , che il nostro obiettivo era Lui e che eravamo chiamati ogni giorno a vivere come comunità.
Ho sperimentato che queste consapevolezza e appartenenza rimangono: chi ha dovuto lasciare la Sardegna, e quindi Cagliari 10, per motivi di studio o di lavoro, ha lasciato un pezzo del suo cuore qui, ma ha anche portato un pezzo di noi fuori dall’isola.
È incredibile riabbracciarsi ad ogni ritorno e meravigliarsi di come sia semplice sentirsi sempre a casa.
D’altronde siamo tutti briciole dello stesso Pane, che crescono insieme e cercano di portarlo nelle proprie vite, senza avere timore di puntare sempre più in alto.
Ringrazio sempre per questa scuola speciale, che è la comunità, perché so che non smetterò mai di imparare ad ascoltare, pregare, accogliere, condividere ma, soprattutto, ad amare.